ACCADEMIA TAEKWONDO MARCHE……questione di metodo (segue)
Rientrato in Italia, prese contatti con la palestra di Bologna (la sede FITKD più vicina a Pesaro), diretta dal maestro Daniele Sita e da uno dei fratelli Park, Chun Ung, che presto si disinteressò delle vicende di questo sport.
A Tonino Bonfitto, persona caratterizzata da un innato dinamismo, la mentalità che ruotava negli ambienti taekwondoistici italiani non andava certamente a fagiolo, soprattutto se comparata alla realtà tedesca, che lui ben conosceva.
Ritornò in Germania e trovò un maestro coreano, reduce della guerra del Vietnam, tal Chung Kwang Soo, appena giunto in Europa.
Il sodalizio con il maestro coreano Chung Kwang Soo portò ottimi risultati....palestre di Taekwondo nacquero come funghi tra Ancona e Rimini, addirittura per un certo periodo ci furono persino corsi a Macerata e Fermo; l'inarrestabile “Toni” (così lo chiamavano affettuosamente gli allievi!) era riuscito a creare una grande realtà, tra l'altro già in versione moderna, visto che nel resto dell'Italia si era ancora fermi allo stile tradizionale del generale Choi, il fondatore della International Taekwondo Federation.
La FITKD (Federazione Italiana Tae Kwon Do) tentò di avere dei contatti con Bonfitto, ma qualcosa non funzionò tra i coreani Park Sun Jae e Chung Kwang Soo ed ecco che mentre Bonfitto insisteva per collaborare con
Comunque Bonfitto non si perde d'animo e continua nella sua opera di divulgazione del Taekwondo.
Si propone per ospitare in Italia un giovanissimo campione coreano, Seo Yun Suk, inviato dalla WTF per aggiornare i tecnici italiani; questo maestro venne ospitato a Pesaro dal maestro Bonfitto ed insegnò nelle Marche, oltre a spostarsi a Napoli e Roma per tenere dei corsi di aggiornamento: purtroppo, durante uno di questi viaggi in treno, ebbe un incidente e perse la vita.
Agli inizi degli anni Ottanta, Bonfitto costruisce una squadra fortissima, tale da mettere, assieme a quella genovese del maestro Canale, in seria discussione lo strapotere campano e laziale nelle gare di combattimento; organizza egli stesso due formidabili edizioni del campionato italiano di Taekwondo e nientemeno che l'incontro internazionale Italia-Corea, nel 1983, primo evento in Italia (tuttora, forse anche l'unico!) ad essere ripreso dalla Rai e trasmesso in differita per intero.
Proprio grazie a questo evento, Andrea Aquili e Moreno Buontempi, due giovani praticanti, vengono a sapere dell'esistenza del maestro Bonfitto; all'epoca frequentavano una palestra anconetana, il Centro TKD Seo Yun Suk, e lessero dell'avvenimento sui quotidiani, poichè i tecnici di quella società sconsigliarono loro di andare a vedere la gara.
Purtroppo queste mentalità, autentico sciacallaggio nei confronti della promozione del Taekwondo, ancora sono presenti nell'ambiente taekwondoistico italiano, ed è per questo che i due lasciano la palestra anconetana ed iniziano un percorso che lo porterà nella squadra del maestro Bonfitto.
Aquili e Buontempi riescono ad allenarsi nelle diverse palestre marchigiane che collaboravano con il maestro pesarese, in quella anconetana dei fratelli Alfio e Taddeo Guacci (oggi passati al Wing Chun), in quella jesina di Mauro Coppari (tuttora attivo come consigliere nel comitato regionale della FITA) ed in quella fabrianese di Giovanni Berardi (delegato della FITA presso il CONI provinciale di Ancona).
Nel 1984, Bonfitto affida ad Andrea Aquili, Moreno Buontempi e Roberto Giuliante, la storica palestra di Falconara Marittima, in via Toscana; si forma uno sparuto gruppo di praticanti, tra cui Cristiano Agostinelli, successivamente campione italiano juniores di combattimento, ed Augusto Diotallevi, successivamente arbitro e tecnico fondatore del Taekwondo a Torrette di Ancona.
Purtroppo l'anno successivo il maestro Bonfitto, in dissidio con
Esperienze e vicissitudini vissute in prima persona, assieme a Moreno Buontempi (oggi direttore tecnico della società Accademia Dorica di Ancona) ed a Giammario Agostinelli, indimenticabile ed unica figura di dirigente sportivo “non-praticante”, che seppe, in venti anni di attività, diventare prima consigliere e poi vicepresidente della Federazione Italiana Taekwondo.
I tre daranno vita ad un sodalizio che, in brevissimo tempo, diventerà protagonista nella scena sportiva nazionale ed internazionale, il “Daehan Minkuk” di Falconara Marittima: fucina di atleti, numerosi saranno i campioni che emergeranno a livello nazionali, ma soprattutto sarà la ribalta internazionale a caratterizzare le prestazioni di questi atleti, i primi tesserati di una società sportiva italiana a competere all’estero contro avversari delle più svariate nazionalità.
Grazie alla versatilità del maestro Aquili nelle lingue e nei rapporti umani, Germania ed Austria saranno le mete preferite per crescere agonisticamente…ed i risultati non tarderanno ad arrivare.
Cristiano Agostinelli, Rossano Alessandrelli, Sonny Fontanel, Fabio Mastrogiacomo, Fabrizio Sermarini, Alessandro Spinozzi, Pamela Agostinelli e Benedetta Tommei, questi gli atleti di spicco che porteranno alto il nome del “Daehan Minkuk Falconara”, catalizzando l’adesione anche di titolati atleti, provenienti da altre società, quali i fratelli Stefania e Simone Sturari.
Si prosegue poi nella prova più ardita: organizzare un torneo internazionale anche in Italia, per creare al centro della penisola, un ideale punto d’incontro tra gli atleti stranieri provenienti da Austria e Germania e gli atleti italiani delle tantissime società del Meridione.
Parte il “Torneo Internazionale d’Italia, con le prime tre edizioni svoltesi a Falconara, negli anni 1988,1989 e 1990.
Poi un giorno le strade si dividono.
Andrea Aquili continua quindi l’opera iniziata fondando, a Chiaravalle, l’Accademia Taekwondo Marche, sodalizio che è riuscito a coinvolgere altre società sportive in un sano progetto di promozione e sviluppo della disciplina nelle Marche.
Una forte motivazione “genetica” ed il sostegno di nuovi amici, fanno subito conseguire, all’Accademia Taekwondo Marche, risultati di primaria importanza: il torneo internazionale ha un seguito, nella nuova sede organizzativa di Senigallia, con le edizioni del 2003, 2004, 2005, ed in campo agonistico, emergono diversi atleti che subito si impongono in campo nazionale.
Oggi, a seguito della recente scomparsa di Giammario Agostinelli, avvenuta un anno fa, l’Accademia Taekwondo Marche si sta adoperando per ricordarne la figura, intitolando alla sua memoria il “Torneo Internazionale d’Italia”, riprendendo quindi le tradizioni, obbiettivi e valori della prima società da lui presieduta e conferendogli il titolo onorifico postumo di “presidente benemerito alla memoria” dell’Accademia Taekwondo Marche.